Se a Mogliano (Treviso) il sindaco non ha fatto suonare “bella ciao” sostituendola con la canzone del Piave, a Vespolate abbiamo fatto di meglio non abbiamo suonato nessuna delle due anzi abbiamo tolto anche l’inno nazionale.
Alle 10,30 il sindaco e altri due amministratori arrivati alla spicciolata (chi in auto, chi in bicicletta), senza ne bandiere ne gonfalone, si sono diretti al cippo dei caduti e successivamente al cimitero fermandosi giusto il tempo per una veloce benedizione e per lasciare un mazzo di fiori (il tutto è durato circa 6 o 7 minuti). Dopo essere tornati per assistere alla messa, durante la quale il parroco (almeno lui) ha ricordato il sacrificio di quanti sono morti per liberare il nostro paese dai nazifascisti, gli amministratori hanno organizzato una breve processione fino al monumento, dove nel più assoluto silenzio e stata posta una corona di fiori e issata la bandiera. Qui dopo alcuni istanti di smarrimento il sindaco ha preso la parola e ha letto frettolosamente alcune righe di circostanza lasciando infine che il parroco impartisse la benedizione, il tutto in un atmosfera di malcelata insofferenza per una manifestazione che probabilmente è sentita più che altro come una scocciatura.

Devo in questo caso rivalutare l’ex sindaco Bazzani, anche oggi presente, che , diversamente da altri, ha sempre dato a queste occasioni la giusta importanza.